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lunedì 27 febbraio 2012

VINTAGE ULTRAPOP: TOKUSATSU (特撮)

Japanese's VINTAGE ULTRAPOP: Togusatsu series

Erano gli anni ’70, le anime stavano arrivando ma ancora non era un mercato di massa e circolava ancora Osamu Tezuka.
 Il “vorrei ma non posso”  di case di produzione come Tsuburaia (Ultraman), oppure  P productions
 (電人ザボーガー, Denjin Zabōgā) ha creato un genere con diversi sottogeneri che individuo con la definizione di (Japan) VINTAGE ULTRAPOP. Gli artefici erano aziende simili a un laboratorio di arti, teatro (oggi performing arts)  e alte maestranze di costruzione scenica, tutto "fatto in casa".





GOLDAR





Un desiderio di arrivare a un risultato ottenuto  solo alla fine degli anni ’70 e inizi 80 dalle grandi seie animate dei MECHA (robot come grandizer, Mazinga e poi Gundam …) e dal supporo digitale poi.


Un ponte che unisce lo stile dei B-movie (amati da Tarantino) simili al tipo prodotto in italia con le serie di "polizziotteschi da manuale" e la grande onda delel "anime" di oggi, da Mamoru a Satoshi Kon e Otomo.





Un mondo visionario e precursore, il sapore oggi vintage di cui non ci rendevamo conto negli anni 70, affascinati dalla novità assoluta, dai mostri e dagli eroi pieni di carattere dopo la flemma seppure molto creativa di "Carosello" visto in bianco e nero prima di andare a letto. Ricordo l'emozione e i giramenti di testa, provati invece la prima volta  che ho visto e imitato a lungo il roteare dei capelli di "Megaloman",  nome di una delle poche serie di Ultraman arrivate in italia.

Un fare televisione ancora artigiano, con costumi inventati con poche cose e pochi mezzi, effetti speciali analogici,
molta pirotecnica e arti marziali: TOGUSATSU (特撮) SIGNIFICA “EFFETTI SPECIALI”. Per l'epoca veramente spettacolari.

KAMEN RIDER

SPECTREMAN

ULTRAMAN 7

ZABORGER, shooting di un combattimento, location presso un area industriale dismessa

ZABORGER

電人ザボーガーDenjin Zabōgā


 "Arte contemporanea!" Penso riguardandoli oggi, anche se con cenni evidenti al teatro Kabuki e Bunraku, di cui infatti si utilizzano effetti scenici simili e soprattutto "puppets e bambole". Considero comunque il teatro tradizionale giaponese molto vicino alle arti contemporanee.

Non deve esser stato facile per questi attori (spesso mediocri, tranne che per alcune serie di Ultraman) impiegati per serie lunghissime  eremake di diversi soggetti insieme alle grandissime controfigure addestrate a cadere, addetrate alle arti marziali e a muoversi all’interno di pericolanti modellini.  Un episodio veniva realizzato anche in un giorno "buona la prima".






 Le location preferite erano spesso spazi industriali dismessi o cantieri, per rafforzare lo scenario di distruzione ad opera dei “mostri nemici” spesso venuti dallo spazio.

I tipi più popolari di tokusatsu includono film di mostri "kaiju" come Godzilla e Gamera, serie di film, telefilm di supereroi come Kamen Rider e serie di Metal Hero fino a drammi mecha come Giant Robo.
 Alcuni programmi televisivi tokusatsu spaziano tra molti di questi sottogeneri, ad esempio la serie di Ultraman e Super Sentai.






Tokusatsu è una delle più popolari forme di intrattenimento giapponese, ma la maggior parte dei tokusatsu ( film e programmi televisivi) non sono noti al di fuori dell'Asia. Così come l'arte figurativa e l'estetica fluttuante (Ukiyo-e) che cerco di far conoscere attraverso diversi canali, come forme d'arte rilevanti per lo sviluppo dell'estetica e dell'arte contemporanea a livello globale.

cg


























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