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martedì 28 ottobre 2014

"Il ciclo di Arhat' di Murakami Takashi atterra a Milano.

Ecco l' intervista al grande maestro "Sensei" del Superflat, ora Superdeep, atterrato a Milano con i suoi potenti mezzi per diffondere il suo "manifesto" post catastrofe del marzo 2011, la sua visione "salvifica" e spirituale, l'exit strategy alla Japanese mood dopo il terremoto e lo tsunami che hanno devastato per sempre il nord del giappone, la sua cultura e il territorio ad oggi carico di radiazioni. Uno shock che ha cambiato per sempre il rapporto dei giapponesi con la natura, l'economia e la società contemporanea e quindi il ruolo dell'arte e dell'artista, specialmente giapponesi.

Un'occasione unica per un confronto, un momento che ho cercato, voluto fortemente con una persona che per me e per molti artisti, operatori culturali e appassionati d'arte e culture contemporanee internazionali, rappresenta un punto di riferimento, un'innovatore, la vetta dell'arte pop internazionale.



 

UN OTAKU SUPERDEEP


Intervista realizzata il 22 luglio 2014, presso la Sala delle Cariatidi di Palazo Reale a Milano
di Christian Gancitano (Nipposuggestioni) e Tiziana Ricci (Radiopopolare)
Traduzione di Matteo Rizzardi per NipPop
NIPPOP.IT
l'inaugurazione si è tenuta il 23 luglio, Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, Milano.
Ecco una mini clip con uno dei momenti (rare to see) prima dell'incontro con Murakami per l'intervista concordata.
youtube video clip: Murakami Takashi prima dell'intervista con Nipposuggestioni


[…]

Murakami:  Per quanto mi riguarda, non posso dire di essere religioso, quindi questo incontro con una serie a tema religioso è stato piuttosto casuale direi. Dopo il terremoto (dell’11 marzo 2011, ndt) e il disastro che ne è seguito, si era creata una situazione per cui comunque si voleva dare un aiuto, sia da parte dello stato che da parte delle persone, ma non si poteva... In un simile contesto, come trovare le parole giuste? parole semplici... Ecco, in un contesto simile persino delle bugie vanno bene, perché gli uomini devono comunque continuare a vivere, e quando si prova questo tipo di sentimenti è inevitabile che nasca un sentimento religioso.  (risposta della traduttrice tagliata dalla domanda seguente, ndt)




Tiziana Ricci: Ma perché ha scelto i monaci?

Murakami: Proprio in quel periodo in Giappone avevo in progetto di fare una mostra dedicata al tema dei 500 Arhat. Mi era stato chiesto di farla insieme a una mostra di Kazunobu Kanō (1816 –  1863), un autore di circa 300 anni fa, ma il progetto è stato ritardato a causa del disastro (terremoto e tsunami); poi, subito dopo il disastro, inaspettatamente la mostra si è tenuta, un fatto che ha avuto un forte impatto su di me.


TR: Come pensa siano stati gestiti il terremoto e lo tsunami, da parte del governo?

Murakami: Fino a quel momento la popolazione giapponese in generale ancora non si era mai lamentata concretamente del governo, ma alla fine, dopo i disastri naturali e il disastro della centrale atomica di Fukushima, i passi intrapresi dal governo sono stati assolutamente inadeguati. Non solo, ma hanno nascosto alla popolazione molte cose, e per la prima volta in sessant’anni dal dopoguerra, nel pacifico Giappone, sono dilagate manifestazioni in cui ha trovato espressione l’insoddisfazione delle persone.  Il marzo 2011 ha segnato il momento in cui questa è esplosa, contro lo stato.


TR: È contento che questo suo lavoro venga paragonato a Guernica di Picasso?

Murakami: Mah... non penso che il tema del pacifismo e della protesta contro la guerra sia così forte (nella mia opera, ndt) volevo piuttosto rappresentare l'ansia e la visione religiosa che penso siano radicate in noi in quanto popolo giapponese. Personalmente non avrei mai pensato di paragonare il mio Ciclo di Arhat a Guernica di Picasso


TR: No, però si tratta comunque di una devastazione, anche se i motivi sono diversi.

Murakami:  La guerra si può anche fermare grazie alla volontà dell'uomo, ma i disastri naturali no. (non si capisce , si parlano sopra la traduttrice e lui, in più i due che stanno registrando, più rumori vari). Volevo cercare la salvezza in un dipinto: per quanto riguarda Guernica, è come uno di quei dipinti che si trovano nelle chiese, che uno guarda e trova la salvezza.


TR: Poi volevo chiederle del Kaikai kiki (la factory di Murakami, ndt). Come sta andando, e come l’ha organizzata.

Murakami: Ho capito, subito dopo il debutto, che ci volevano tante persone per creare un numero tale di  opere, quindi dovevo avere uno staff, e l'unico modo possibile era che fosse inquadrato in maniera duratura come ditta  o come studio. (Non si capisce l'ultima frase, ndt)


Christian Gancitano: Siamo molto appassionati della poetica superflat che per noi è come la rivoluzione della pop art a opera di Andy Warhol, Basquiat e Keith Haring. Murakami con Kaikai kiki e il superflat, Nara Yoshitomo e Makoto Mida sono per noi i tre rappresentanti che hanno portato l'arte giapponese al top dell'arte pop mondiale. Ti riconosci?

(interferenze)

Murakami: [Murakami si rivolge al giornalista]  Conoscerà benissimo i manga...

CG: Sì, certo.

Murakami: Per fare un esempio, se va a fare un viaggio in Giappone, tra i cibi più famosi e tradizionali ci sono il ramen, gli udon... e poi ci sono anche tanti tipi di fast food: ecco, io penso che tutte queste cose siano manga.
Per esempio, mangiare del vero ramen, in Italia, penso sia veramente difficile, nel senso che il ramen non può essere troppo caro, quindi ci deve essere un ottimo rapporto tra costo e rendita del piatto. In altri termini se ne deve vendere molto per riuscire ad ammortizzare i costi. Il gusto deve essere buono e si deve mantenere un livello qualitativo alto, cosa che penso sia molto difficile da ottenere in un posto che non sia il Giappone. Allo stesso modo, ma in senso contrario, nel caso del di sushi o della cucina kaiseki (il raffinato pasto tradizionale che include tante piccole portate, ndt), se si riesce a mantener il prezzo molto alto, penso si possano raggiungere ottimi livelli e risultati anche al di fuori del Giappone.
Quello che facciamo noi, non è così reale (non si capiscono alcune parole, ndt): è come la cucina kaiseki, ma meno concreto, materiale. Diventa un prodotto culturale, personalmente un po' me ne vergogno. Avrà capito? (rivolto alla traduttrice)


CG: Ho capito: mi piacciono il ramen e Tanpopo, il film, è un grande esempio, molto importante. Però noi che seguiamo la vostra arte, siamo convinti che voi abbiate creato quello che era il grande sogno di Andy Warhol. Che tra l'altro è ora per la prima volta in mostra al Mori Building (Mori Art Museum, Tokyo, ndr): non era ancora arrivato in Giappone, quindi siete stati molto più rapidi voi a esportare la vostra arte, e il pop. L’avete preceduto

Murakami: A proposito di esportazioni, adesso nel mondo, anche in Italia, c'è il boom dei manga, sono molto diffusi.

CG: Molto, ma c'è anche tanta ignoranza. Purtroppo in Italia non si conoscono i veri mangaka... Osamu Tezuka, i grandi maestri, ma anche Otomo... non si conoscono i veri manga e i veri anime. E pochi conoscono Miyazaki, perché questo è il regno di Disney. Quindi per la cultura, quella nuova e innovativa, per i giovani artisti, glielo garantisco: lei è il modello, perché Murakami e il superflat sono una valida alternativa a Disney, insieme al maestro Hayao Miyazaki.

Murakami: Prima o poi arriverà anche in Italia la vera cultura del manga. Noi saremo la prossima ondata, (‘nakatsugi pitcher’, gergo del baseball, il prossimo in ordine di tempo, ndt). In questo periodo in Giappone, nei musei ci sono moltissime mostre dedicate agli autori di manga. Questo è dovuto al fatto che, negli anni '80,  c’è stato una sorta di boom dei musei e ne sono stati costruiti moltissimi.  Erano anni in cui inoltre si acquistavano anche molte opere d'arte dall'Europa, e di conseguenza si ergevano altri musei. Con la crisi economica, non è più stato possibile mantenere questo ritmo di acquisti, e anche raccogliere i fondi per organizzare mostre è diventato difficile. Quando hanno cercato di rimediare, si sono ricordati dell'esistenza dei manga: le mostre si possono organizzare a basso costo, sono di successo, e per quelle che attirano un pubblico più numeroso si può anche chiedere di pagare un biglietto di ingresso. È per tutti questi motivi che le mostre sui manga adesso hanno così tanto successo. Penso che, forse tra dieci anni, forti dell'esperienza di queste esposizioni di tavole di manga originali, e di animazione, si organizzeranno molte altre mostre o fiere di forte impatto, ne sarete invasi anche voi. Credo infatti che sia molto probabile possibilità che queste mostre di manga vengano in futuro esportate in Europa, in Itlaia. Quando questo accadrà, noi piano piano verremo dimenticati, al massimo ci sarà qualcuno che dirà “ah, sì, è vero! c'era anche un tipo che si chiamava così...”

CG: Lei non sparirà. È nella storia dell'arte ormai. Grazie.

Murakami: Io non ci credo che andrà così...





























Takashi Murakami & Tomoko Nagao, la più rappresentativa artista superflat e microPOP in Italia
















venerdì 1 agosto 2014

Murakami's Arhat cycle in Milan, palazzo reale

Finally one of the masterpieces of contemporary art arrives in Milan. without a doubt is the artistic event of the year in the city that will host Expo 2015 in a short time. Murakami shows his spiritual care after the disaster in March 2011 that struck northern Japan, its culture, food, people. to this is added the nuclear tragedy, indelible.
here i will publish soon, on nipposuggestioni, my exclusive interview with the master of Superflat, online also on other blogs and social for disclosure and information on art and Japanese culture. stay tuned! online from september

from my fb wall an image s preview selection:
https://m.facebook.com/chrisgangitano

detail
https://m.facebook.com/chrisgangitano?refsrc=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Fchrisgangitano&refid=9&_rdr#!/photo.php?fbid=10152612451686450&id=628401449&set=pcb.10152612453866450&source=49


When you have the chance to see a masterpiece on display in your home town, you have to see it many times, every day with different eyes: Murakami cycle of Arhat, rich history of contemporary spirituality, but above many details. The precious details that pop up every other day I visit the artwork. During many visit i did, i m still feeling like inside a SISTINA SUPERPOP CHAPELLE!


venerdì 6 giugno 2014

POPUPREVOLUTION: turned on to make popart really close to all.

POPUPREVOLUTION is a new movement / current of contemporary pop art that is emerging in Italy and whose the pop japan, for example by Tomoko Nagao art, is one of major player.
Tomoko Nagao Artworks

I am one of the founders, with a group of curators and artists, we turned on , in order to make the art pop really close to all that is called "Popular" but for the arts market worldwide is remained for a few.






Tomoko Nagao: KAWAII STENCIL #kawaiipunk, the pink sheep (artwall in milan, detail)






Tomoko Nagao:
 las Meninas with Zara  (oil on canvas, 90x120 cm, superflat, 2014 - detail )

Tomoko Nagao: Salomè blue

Tomoko Nagao:
 Mickey Mouse with Emporio Armani (oil on canvas, 90x120cm, superflat, 2014)

Tomoko Nagao: Madonnina "addolorata" Black (oil on canvas, 2014)


Tomoko Nagao, pics from Instagram @chrisgangitano: SWEETY DUOMO (duomo di Milano of meat, massive consumption) oil on canvas, #duomodimilano #pornarchitecture #gotico


Italy is at a standstill for a long time, from the '60s, as current or aggregation of aesthetic cultural artists and curators of new arts movements.
new energy are upcoming now, a new wind is rising.


till now only single cases have been recently established and you should know that painting and visual art in general are old and self-referential, even to all europe.

I'll talk about this, I will show how the "contemporary pop art" called POPUPREVOLUTION, but not only,  can no longer do without these cultures, japan pop, kawaii, superflat or Micropop players,

here is writing  #nipposuggestioni of which is an important voice of this popup art revolution.

Other Italians artists or based in italy, of GLOCAL vocation,  are mesmerized by the cultures involved from Manga, Anime and by the wave triggered by Kawaii- pop Japan.
they recognize well how much powerfull is the japanese pop. even towards the interpretation or readapting of the core message related it.
These are some examples: Felipe Cardena and Ataru Max Ferrigno, the street artist Pao.



Felipe Cardena, collage on canvas, 2014. From a shōjo subject of massive manga productions (少女, shōjo)

Felipe Cardena, Mimesis, collage on canvas, 100x100 cm, 2014 THE shōjo influence ( #少女 , shōjo)


Felipe Cardena , from a massive shōjo manga (少女, shōjo)



Max Ferrigno, from warhol

Max Ferrigno: SAYLOR MOON, acrylic on canvas, 30x40 cm
              
                   Max Ferrigno: murakami Takashi, on teh way of Neopop, Lowbrow, GROTESQUE

PAO (kawaii, street art in a GODZILLA MOOD)






Will you prepare in 2030? the date for which official approval is expected to overtake the U.S. and Anglo-Saxon arts cultures.

@chris gangitano  #nipposuggestioni



about POPUP REVOLUTION
introduction

Facebook.com/POPUPREVOLUTION 

A new form of art, viral , rhizomatic , dynamic, hybrid . The term Pop Up is symptomatic of this new " artistic revolution " POP UP

this is the revolution " Pop Up" , an art that appears when you least expect it , from the street, the house, to clothing, to the thousand forms of communication that goes viral across social networks , technologies , places not conventional and new art IPER-POP, DYNAMIC an object d' art and design of the new prototype of multiple elite , along with unique serial , craft and technology, cultural and popular .




The ARTISTS who are the protagonists of the revolution POPUP:
Here then is the great compositions of street artists like Bros, Pao , TV Boy , Atomo, that with the strength of flat colors and acids and their direct messages on the road, and objects of daily use , enter the imagination of ordinary people ;
here are complex compositions , halfway between abstraction and stylization of Eloisa Gobbo , Dany Vescovi , Tancredi Fornasetti ,
colorful collages by Felipe Cardeña and Angelo Formica , poised between the sacred and pop imagery ;
here the characters halfway between comics and satire of Dario Arcidiacono , Max Ferrigno , Giovanni Motta ;
 superheroes " glocal " by Domenico Pellegrino , decorated like the Sicilian carts , women stylized ceramic and resin by Paolo Cassarà , the colorful puzzle of Daniele Fortuna,

the characters pop - Japanese of Tomoko Nagao ;
here is the imaginary worlds of Enrico T. De Paris, imaginary by Antonio De Luca , Faber , Florencia Martinez 
here , again, the neo-pop icons of Paul Manazza , Miss Salopette, Anna Muzi , Carlo Alberto Rastelli and Cikita Zeta

and, finally, the crazy and colorful worlds of science fiction by Sasha Frolova .

*** The term Pop Up , which takes up one side of the POPart utopia by Andy Warhol and the other computer jargon windows that open automatically when viewing a site, is symptomatic of this new " artistic revolution ," who wants to spread in everyday life " suddenly appearing " (to pop up) in every moment of our existence.

> For too long, the art has remained the preserve of a few. In the era of widespread communication , social networking , image and advertising that has invaded every area of daily life , the time has come for the art to come out of galleries , museums , from picture frames to invade the world .



 
INVITATION for the preview art show in Milan, the art show will travel around Italy, many city, till april 2014.

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contact us: popup.revolution @ gmail.com